28 Ottobre 2024
Un’annata affascinante: le sfide e le innovazioni della vendemmia 2024 a Tenuta Maryamado.
Attenzione ai dettagli e tecniche innovative, la vendemmia 2024 è un tributo alla passione per la viticoltura.
Come ogni anno, la vendemmia è un momento di grande emozione e riflessione. Il 2024 non è stato privo di sfide, ma la dedizione e la passione del team di Tenuta Maryamado hanno dato frutti eccellenti. Ho avuto il piacere di incontrare l’enologo Andrea Rojas Sanchez, del Team di Luca D’Attoma, per parlare delle dinamiche di questa vendemmia, dell’andamento stagionale e delle tecniche innovative applicate nei vigneti della tenuta.
La vendemmia di quest’anno è stata caratterizzata da un andamento climatico instabile. Andrea me lo racconta in maniera precisa: “Dopo un periodi di siccità, sono arrivate piogge intense che hanno richiesto una particolare attenzione per garantire la maturazione ottimale delle uve.” Mi colpisce la serenità con cui racconta le sfide affrontate, inclusa l’opportunità di raccogliere l’uva al momento giusto per garantirne la qualità.
La situazione in Toscana riflette in parte ciò quanto accaduto a Tenuta Maryamado. L’annata 2024 è stata caratterizzata da un clima estremamente variabile, con un’estate segnata da periodi di siccità seguiti da piogge abbondanti proprio nei momenti cruciali per la maturazione delle uve. A livello regionale, molte cantine hanno dovuto affrontare una vendemmia anticipata per evitare danni causati all’eccessiva umidità. Tuttavia, nonostante le difficoltà, la qualità delle uve raccolte è risultata eccellente grazie a un attento lavoro di selezione.
In questo contesto, Tenuta Maryamado pone sempre al primo posto il dovere di preservare la qualità, operando una raccolta manuale in casse da dieci chili e adottando tecniche di selezione rigorose, sia in campo che in cantina. La vendemmia si è svolta in più fasi, privilegiando il Merlot nei primi giorni, seguito dal Sangiovese e infine dal Cabernet, con particolare attenzione ai vigneti esposti a nord, dove le piogge hanno creato maggiori difficoltà rispetto a quelli esposti a sud.
Mentre Andrea mi descrive ogni fase della vendemmia, mi rendo conto di quanto la manualità e la cura del dettaglio siano centrali per il lavoro della Tenuta. Non c’è spazio per l'imprevisto; ogni grappolo viene trattato con rispetto e delicatezza. Mi racconta come, nei giorni di massimo lavoro, abbiano avuto fino a 40 persone impegnate nei vigneti, un vero e proprio coro di mani esperte e attente.
L’attenzione non si ferma nei campi: una volta arrivata in cantina, l’uva viene selezionata nuovamente. “Ogni chicco viene scelto con cura,” mi spiega Andrea. La selezione si basa sul colore, sul livello di maturità e sull’assenza di eventuali malattie. E tutto questo avviene sotto la supervisione di Luca D’Attoma e tutto il gruppo di lavoro, che con la loro esperienza guidano ogni singolo passaggio.
La vendemmia non è solo un atto agricolo; è un rito che ogni anno rinnova il legame tra l’uomo e la terra. È il momento in cui il lavoro di un intero anno prende forma, in cui la natura e l’esperienza umana si fondono per creare un prodotto che porta in sé l’anima del territorio. “Siamo un'azienda biologica,” mi dice Andrea, “e per noi è fondamentale garantire la qualità monitorando attentamente le condizioni delle piante e intervenendo con grande cura in ogni fase del processo.”
Mentre ascolto le sue parole, mi rendo conto che il lavoro a Tenuta Maryamado non è fatto solo di tecniche e numeri, ma è intriso di un profondo rispetto per la terra e per la natura. La vendemmia diventa così un’opera d’arte, dove ogni dettaglio è studiato per ottenere il miglior risultato possibile.
Autore
Adua Villa
Adua Villa è una giornalista, scrittrice e sommelier. Racconta i suoi viaggi nel mondo del food & wine attraverso i social media e i magazine. Online è @globetrottergourmet.